Come lui non c’è nessuno

La nonna è l’unica vera presenza affidabile in famiglia.
È attenta, silenziosa, ma non si lascia sfuggire nulla.
È lei la prima ad accorgersi che il nipote sta cambiando: è nervoso, distante, troppo agitato anche quando sembra calmo.

Il papà fa il camionista, la mamma lavora come commessa. Entrambi sempre di corsa, sempre stanchi, persi nel lavoro e spesso ciechi davanti a ciò che conta davvero.
Per compensare le assenze, accontentano il figlio in tutto: telefono nuovo, videogiochi, zero regole. “Tanto è un bravo ragazzo”, dicono sempre.

Finché un giorno arriva la telefonata della scuola.
Il preside convoca i genitori. Il ragazzo ha partecipato a un atto grave, molto grave, insieme ad altri studenti.
Una bravata? No. Qualcosa che potrebbe segnare il suo futuro.

E qui esplode tutto:
i genitori litigano tra loro, rifiutano l’invito, negano la realtà.
“Non è possibile. Il preside si sarà confuso.”
“Nostro figlio? Ma se è un angelo! Come lui non ce n’è!”

La nonna invece non dice nulla.
Ma sarà lei, a sorpresa, a presentarsi all’incontro al posto loro.
Ed è proprio da quel gesto silenzioso e coraggioso che partirà un cambiamento inatteso. Forse non solo per il ragazzo.